Viaggio nel tempo: a spasso nelle città del tufo
1. Sovana 10 minuti 7.8 km
2. Sorano 11 minuti 9.1 km
3. Montemerano 26 minuti 22.1 km
4. Tuscania 45 minuti 42.5 km
5. Roccalbenga 50 minuti 42 Km
1. SOVANA (GR) la città del tufo 7,8 km da Pitigliano, 10 minuti d’automobile
Piccina, silenziosa, sospesa nel tempo e distante dalle rotte del turismo di massa, Sovana è da tempo annoverata tra i borghi più belli d’Italia dall’omonima associazione. Fondata a partire dal VII secolo a. C. dagli Etruschi, è una delle tre città del tufo – con Pitigliano e Sorano – della Maremma meridionale.
La storia di Sovana si lega dapprima alla civiltà etrusca – di cui rimangono importanti testimonianze nelle Necropoli Etrusche del Parco Archeologico della Città del Tufo – poi al nome della famiglia degli Aldobrandeschi, a Papa Gregorio VII (che qui nasce nel 1020), poi alla famiglia Orsini e, infine, a quella dei Medici.
Con un passato così importante, dunque, non c’è da stupirsi se a Sovana, a dispetto della sua limitata estensione, troviamo un’altissima concentrazione di edifici storici e religiosi da visitare.
Nella piazza principale incontriamo il Palazzo Bourbon del Monte, il cui giardino e il salone principale in agosto sono la sede della rassegna teatrale “Sovana in arte”; la Chiesa di San Massimiliano, costruita in stile romanico nel VI secolo; il Palazzo Pretorio, oggi sede del centro visite del parco archeologico del Tufo e il centro di documentazione del territorio sovanese; il Palazzo del Comune, o Palazzo dell’Archivio, che è senza dubbio l’edificio più fotografato della città per la sua forma iconica molto particolare; la Chiesa di Santa Maria Maggiore, edificata nel XII secolo che al suo interno conserva un raro ciborio preromanico, l’unico presente in Toscana. Poco fuori dal centro storico, si trovano la Rocca Aldobrandesca, un castello in rovina dalle forme molto suggestive che poggia sulle mura primitive di Sovana, e la Concattedrale dei Santi Pietro e Paolo, una chiesa antichissima,
costruita in stile romanico nell’ VIII secolo, con una bellissima cripta a volta in pietra tufacea.
A circa 1 km da Sovana si trova la Necropoli Etrusca di Sovana, che fa parte del più esteso Parco Archeologico Città del Tufo Sorano, che unisce i centri di Sovana, Sorano e San Quirico (oltre ad altre frazioni minori) accomunati dalla storia e dalle particolarità geografiche e ambientali. La necropoli etrusca di Sovana è divisa in
due settori posti a distanza di 200 metri l’uno dall’altro. Il primo è percorso dalla via cava principale che per le sue grandi dimensioni è detta il Cavone, e ospita alcune tombe monumentali, le più famose di tutta l’area archeologica: la tomba Ildebranda, la tomba dei demoni alati e tomba del Tifone. Il secondo settore della necropoli, dal
quale si accede alla Via Cava di San Sebastiano, è caratterizzato dalla presenza di tombe a dado e a falso dado e soprattutto dalla tomba della sirena.
2. SORANO (GR) la “Matera toscana” 9,1 km da Pitigliano, 11 minuti d’automobile
Il borgo medievale di Sorano, certificato dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione per le sue qualità turistiche e ambientali, si trova al centro dell’area del Tufo e, come Pitigliano e Sovana, è anch’esso arroccato su uno sperone tufaceo ricco di vegetazione. Le sue case modellate direttamente nella roccia e costruite a piani sfalsati, le profonde gole vulcaniche che lo circondano, la sua geodiversità così rappresentativa, tutte queste caratteristiche le hanno valso il nome di “Matera della Toscana”, perché la sua conformazione urbana ricorda, appunto, quella dei celebri Sassi di Matera.
Sorano conserva ancora preziose vestigia delle nobili famiglie romane che vi hanno abitato dal Medioevo al Rinascimento: dagli Aldobrandeschi agli Orsini, dai Medici ai Lorena, famiglie, queste, che hanno impreziosito questo piccolo borgo con palazzi, chiese, monumenti, fortezze.
In particolare si potranno visitare la Fortezza Orsini, una delle strutture fortificate trecentesche più imponenti realizzate dalla famiglia Aldobrandeschi e che oggi ospita il Museo del Medioevo e del Rinascimento; il Masso Leopoldino, un grande castello costruito a scopo difensivo che si offre come una vera e propria cittadella fortificata e simbolo della città; la Chiesa della Collegiata di San Nicola, che custodisce una fonte battesimale in travertino risalente al 1563; la Cappella della Madonna del Buonconsiglio, eretta in epoca medievale; la Cappella di Santa Barbara, collocata all’interno della Fortezza Orsini, nata come cappella privata della famiglia Orsini; il Ghetto Ebraico, del quale oggi rimangono solo poche tracce.
Infine, appena fuori l’abitato di Sorano, si trovano le Terme di Sorano, un complesso termale recentemente inaugurato dal quale sgorgano acque termali magnesio-calciche ad una temperatura di 37,5°.
3. MONTEMERANO (GR) 22 km da Pitigliano, 26 minuti d’automobile
Montemerano è un incantevole borgo medievale sito sulle colline della Maremma Toscana, recentemente inserito tra i “Borghi più Belli d’Italia”.
Sarà per la sua caratteristica pianta a forma di cuore, oppure sarà perché all’interno della triplice cerchia di mura medievali il borgo è rimasto del tutto intatto dall’anno mille a oggi, fatto sta che Montemerano, con le sue stradine lastricate, gli archi e i suoi scorci, resta davvero nel cuore di ogni visitatore ed è considerato il borgo dell’amore.
La cerchia muraria più antica racchiude la parte alta del paese detta “Castello”. È qui che si trovano tutti gli edifici che costituivano il castello stesso, ovvero il Palazzo del Podestà, il Palazzo Aldobrandeschi e, al centro, la Piazza Castello, dove si addestravano i cavalieri nell’arte del gioco.
La seconda cinta muraria, fortificata dai Senesi a inizio Quattrocento con tre torrioni circolari, protegge il quartiere sorto nel Duecento sotto la Rocca Aldobrandesca. La terza è un’addizione a completamento dell’assetto difensivo e unisce al borgo la Chiesa di San Giorgio e il nuovo quartiere della prima metà del Quattrocento.
4. TUSCANIA (VT) 42.5 km da Pitigliano, 45 minuti d’automobile
Il borgo di Tuscania, nella Tuscia viterbese, vanta due splendide basiliche, capolavori dell’architettura romanica, e numerose testimonianze etrusche.
Questa cittadina dalle atmosfere medievali sorge su sette promontori di roccia tufacea, tra il fiume Marta e il torrente Capecchio. Anche qui il tufo è il materiale più usato fin dai tempi degli Etruschi ed è il protagonista assoluto della forma dell’abitato urbano, dell’aspetto dei suoi vicoli, delle sue chiese, delle case e del colore marrone
rossastro degli edifici.
Le basiliche romaniche di cui si accennava prima sono: la Basilica di San Pietro e la Basilica di Santa Maria Maggiore. La Basilica di San Pietro si affaccia su un ampio prato da cui è possibile ammirare anche le rovine del palazzo dei canonici e di tre delle possenti torri che si innalzavano qui a difesa. La facciata è tripartita e si caratterizza per un importante portale d’accesso, impreziosito da decorazioni a mosaico e bugne che raffigurano i segni zodiacali e i lavori stagionali, e il meraviglioso rosone cosmatesco, finemente
decorato con motivi geometrici e vegetali.
Scendendo il colle si incontra la Basilica di Santa Maria Maggiore (XII secolo), anch’essa molto decorata, che si fregia di una bella torre campanaria situata davanti alla chiesa e quindi staccata da essa, di cui oggi resta massiccio basamento e due file di finestre.
Altra risorsa storica e archeologica di Tuscania sono le numerose necropoli etrusche che si trovano un po’ ovunque nel territorio comunale. In particolare meritano una visita: la Necropoli Madonna dell’Olivo e Tomba della Regina, la Necropoli Ara del Tufo, la Necropoli Pian di Mola, la Necropoli
delle Scalette, Necropoli di Peschiera, Necropoli di Guado Cinto.
5. ROCCALBEGNA (GR) 42 km da Pitigliano, 50 minuti d’automobile
Questo piccolo borgo si caratterizza per avere una posizione molto particolare. Si trova infatti incastonato tra due ripide rupi rocciose, sulla sommità delle quali, in epoca medievale, vennero edificate due fortificazioni che dominano sia il paese che tutto il territorio circostante. Una è la Rocca Aldobrandesca, che sorge sul cosiddetto “Sasso”, impressionante sperone di roccia di forma trapezoidale che sovrasta l’abitato; l’altra fortezza, collegata alla prima da una cinta costruita dai senesi, è il Cassero Senese, che sorge dalla parte opposta.
La Rocca e il Cassero incombono sul tessuto urbano con maestosità, incutendo un timore latente di venirne all’improvviso schiacciati. Il detto popolare “se il sasso scrocca addio alla Rocca” la dice lunga.
Eppure la Rocca è là da centinaia di anni e, ben salda nella sua secolare immutabilità, osserva la vita scorrere nel borgo di sotto.
La storia di Roccalbegna comincia nel Duecento con i conti Aldobrandeschi. Nel corso della storia diviene roccaforte del Monte Amiata della famiglia Medici e poi della contea di Santa Fiora, per diventare un libero comune del Granducato di Toscana solo a partire dal Settecento.
Nel cuore del centro abitato i monumenti di maggior interesse sono la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, eretta a partire dal XIII secolo in stile romanico con portone gotico e ampio rosone, e l’Oratorio del Santissimo Crocifisso che, eretto nel XIV secolo, ospita il Museo di Roccalbegna.