Pitigliano in 1 giorno
i proponiamo un itinerario ad anello, per visitare Pitigliano in 1 giorno a piedi. Partirei da Piazza Petruccioli sulla quale si apre la Porta della Cittadella. Varcata la porta, siete in piazza Garibaldi e vi trovate davanti il Palazzo del Comune e il Teatro Salvini, quest’ultimo costruito nel 1823 dalla Società Filodrammatica dei Ravvivati, utilizzando gli antichi granai della famiglia Orsini.
La campagna toscana. Puro incanto, colori nitidi e contorni netti. E, da qualche parte, un borgo sulle colline che ti fa brillare gli occhi
Fabrizio Caramagna
Dal teatro, proseguendo per via Cavour, costeggiate le monumentali arcate dell’Acquedotto Mediceo, una grandiosa infrastruttura idraulica che Gian Francesco Orsini fece realizzare a partire dal 1543 per consentire un approvvigionamento idrico costante alla città. Costeggiando l’acquedotto, dalle cui arcate si gode di un magnifico colpo d’occhio sulla vallata sottostante, giungete in Piazza della Repubblica, dove, in corrispondenza del punto terminale dell’acquedotto, si trova la Fontana delle Sette Cannelle. La fontana, di impianto rinascimentale, domina la terrazza affacciata sulla valle del Meleta, da dove si gode di un eccezionale panorama a perdita d'occhio sul sottostante paesaggio di gole, boschi e campi.
A piazza della Repubblica sorge Palazzo Orsini, uno dei palazzi più antichi di Pitigliano. Il palazzo venne edificato intorno all’anno mille per essere un convento religioso. Acquistato dagli Aldobrandeschi, fu trasformato in rocca a metà del Duecento per divenire la loro residenza. La presenza degli Aldobrandeschi a Pitigliano, però, fu breve, in quanto l'intera Contea di Sovana passò agli Orsini nel 1293, in seguito alle nozze tra Romano Orsini e Anastasia di Montfort, figlia di Margherita Aldobrandeschi e ultima erede di quel ramo familiare.
Tra il 1300 e il 1608 – anno, quest’ultimo, in cui avvenne la definitiva caduta politica della Contea degli Orsini e l'annessione di questi territori al Granducato di Toscana - la struttura medievale della fortezza fu fortemente alterata dalle trasformazioni operate da Antonio da Sangallo il Giovane, Baldassarre Peruzzi e Salvatore de Simone. Attualmente il palazzo appartiene alla Curia Vescovile ed è sede della Diocesi di Pitigliano, Sovana e Orbetello. Al suo interno ospita due musei:
Il Museo Archeologico dove è esposta una importantissima collezione di reperti etruschi risalenti ai secoli VIII-VI a.C., rinvenuti nei siti etruschi del Nord Est vulcente e in particolare nella città di Poggio Buco.
Il Museo Diocesano di Arte Sacra che dal 1999 conserva, valorizza e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dalla Cattedrale di San Pietro e San Paolo e dal territorio diocesano. Vi sono esposti paramenti, oggetti sacri, opere d’arte su metalli preziosi, opere pittoriche e scultoree, come ad esempio la Madonna lignea attribuita a Jacopo della Quercia (1415-1420) e la pala di Guidoccio Cozzarelli (1494) che raffigura la Madonna in trono.
Orari di apertura e prezzo del biglietto per Palazzo Fortezza Orsini
Orari di apertura:
Da novembre a marzo: 10-13 e 15-17.
Da aprile a ottobre: 10-13 e 15-18.
Lunedì chiuso sempre, tranne che nelle festività.
25-26 dicembre chiuso
Dall’11 al 31 agosto aperto tutti i giorni 10-20.
Dal 12 al 16 agosto: 10.00-20.00 e 21.30-24.00
Prezzo del biglietto:
5 € intero, 3 € 6-10 anni, gratis 0-5 anni.
6 € Biglietto integrato Museo di Palazzo Orsini, Pitigliano e Cattedrale di San Pietro, Sovana
Superate piazza della Repubblica e imboccate via Roma: vi state addentrando nel cuore pulsante dell’abitato medievale di Pitigliano, la cosiddetta “terra” del rione Capisotto, ossia quell’agglomerato urbano di origine medievale che dal 1200 a oggi si è mantenuto del tutto inalterato. Questo rione si organizza a cavallo di tre vie principali: via Roma - che poi diventa via Generale Orsini – via Vignoli e via Zuccarelli, collegate tra loro da circa sessanta vicoli. Prima di raggiungere il Duomo, smarritevi in questo dedalo di scalette in pietra, loggette, stretti passaggi, antichi stemmi, cornici, finestre piene di gerani, gatti che sonnecchiano, ristorantini. Fate visita ai negozietti di lana cotta, di uncinetto e di pellame. Entrate nelle botteghe di prodotti tipici, nei piccoli laboratori di artigiani e di artisti. Visitate i negozi di antiquariato e di oggetti vintage. Entrate nelle botteghe non solamente per fare acquisti, ma anche per scoprire come alcune di esse hanno accesso all’altra Pitigliano: quella sotterranea, ricca di cunicoli e di gallerie scavate nel tufo e servite, nei secoli, come rifugi, vie di fuga e cantine.
Siete giunti a Piazza Gregorio VII dove, alla vostra sinistra, si erge maestosa la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. La chiesa, sede vescovile della diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, fu eretta nella seconda metà del XIII secolo, ma venne quasi completamente ricostruita da Niccolò III Orsini nel 1509. Da qui si può imboccare via Generale Orsini e arrivare alla Chiesa di Santa Maria e San Rocco, la più antica di Pitigliano. Fu costruita nel XII secolo sulle rovine di un tempio pagano e venne restaurata verso la fine del XV secolo da Niccolò III Orsini. La facciata è in stile tardo rinascimentale mentre l’interno, di forma trapezoidale come la punta dell’isolato che la accoglie, è suddiviso in tre navate dove si notano tracce di affreschi. Proseguite per via Aldobrandeschi fino a raggiungere l’estremità ovest dello sperone tufaceo rappresentato da piazza Becherini. Qui il centro storico di Pitigliano termina in un balcone urbano panoramico affacciato sulla vallata e sul Santuario della Madonna delle Grazie. La vista è mozzafiato.
Da qui potete tornare indietro. Risalite il centro storico passando, stavolta, per via Zuccarello e addentratevi in quello che, un tempo, era il vecchio Ghetto ebraico. La storia della numerosa comunità ebraica di Pitigliano inizia probabilmente in epoca feudale e prosegue prima sotto la protezione dei Conti Orsini, poi sotto il dominio dei Medici. È una storia esemplare di tolleranza, di integrazione e di amicizia, quella che lega la comunità ebraica alla popolazione di Pitigliano, tanto da valere alla città il nome di Piccola Gerusalemme. In vicolo Marghera, una traversa di Via Zuccarelli, visitate la Sinagoga cinquecentesca, realizzata nel 1598 per iniziativa del tessitore Leone di Sabato. All’interno potrete ammirare stucchi, epigrafi commemorative in caratteri ebraici, la Tevà, l'Arca santa in legno sullo sfondo e, dietro a una balaustra intarsiata, il matroneo, ovvero la parte superiore della sinagoga riservata alle donne. Subito fuori, vi è il Museo dell’Associazione Piccola Gerusalemme, che espone testimonianze della cultura ebraica sul territorio. Girando per i viottoli dell’antico Ghetto, fate tappa al Forno del Ghetto, dove potete gustare alcune specialità, tra cui lo “Sfratto del Goym”: un dolce che ricorda la ghettizzazione dei giudei a Pitigliano voluta da Cosimo II de’ Medici e il bastone usato dal messo per bussare alle loro porte e procedere poi allo sfratto. Il biscotto ha un delizioso ripieno a base di noci tritate, scorza d’arancia, miele e noce moscata ed è riconosciuto dal Presidio Slow Food.
Orari di apertura e prezzo per il Ghetto Ebraico e la Sinagoga
Orari di apertura:
dal 1 ottobre al 31 marzo, da domenica a giovedì 10-17, venerdì 9-14
dal 1 aprile al 30 settembre da domenica a giovedì 10-18, venerdì 10-16.
Chiuso il sabato e durante le festività ebraiche
Il biglietto comprende l’ingresso al Museo e la visita guidata al Tempio Maggiore e al Tempio Spagnolo.
Intero: 11 euro
Studenti: 5 euro
Gruppi (minimo 20 persone): 8 euro
Grstis per disabili e bambini sotto i 10 anni.